Odg, approvata la riforma che passa alla valutazione del Parlamento: una laurea per diventare giornalisti

È stata approvata all’unanimità dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti la riforma per l’accesso alla professione di giornalista. Si tratta di una profonda rimodulazione, che mira a rinnovare “l’intera attività professionale – spiega Carlo Bartoli, presidente dell’Odg – in modo che sia sempre al passo coi tempi, per rendere un grande servizio ai cittadini, offrendo un contenuto solido e non rischiando di dare messaggi sbagliati all’opinione pubblica”.

La proposta, che ora passa alla valutazione del Parlamento, vuole revisionare la legge 63 del 1963, inserendo il requisito di una laurea per diventare giornalisti: in particolare, sarebbero richiesti tre anni di studi per diventare pubblicisti e una magistrale per diventare professionisti. “Non richiedere un titolo di studio poteva avere senso nel dopoguerra ma oggi non è più giustificabile”, ha spiegato Bartoli, che ha affermato di essere già in contatto con vari atenei per l’istituzione di un corso di laurea in giornalismo. Nel caso, tuttavia, di una laurea acquisita in altri indirizzi, l’aspirante giornalista dovrà praticare un ciclo biennale di specializzazione e di tirocinio teorico-pratico della durata minima di 18 mesi presso strutture redazionali a disposizione delle università o con strutture esterne convenzionate. “Aspettiamo – conclude Bartoli – che elevando il criterio minimo di accesso alla professione, anche l’attività di tanti siti si elevi. Noi poniamo le condizioni perché le dinamiche siano virtuose”.

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