Napolitano, Laboccetta (Polo Sud): “Un mio libro denunciò il suo ‘golpe bianco’ del 2011. Ora fare luce”

“La scomparsa di Giorgio Napolitano, che sotto il profilo umano addolora chiunque, me compreso, non deve e non può, sotto quello del giudizio politico, esimermi dal ricordarne le gravi responsabilità. A cominciare dalla caduta dell’ultimo governo Berlusconi. Nel libro che scrissi nel 2015 definii quell’evento un ‘golpe bianco’, di cui Napolitano fu il regista e Gianfranco Fini l’esecutore materiale. Prima e Terza carica (quest’ultima arruolata secondo lo schema dell’utile idiota) dello Stato tramarono contro il governo in carica, legittima espressione della volontà popolare, con la complicità di alcune cancellerie internazionali e sotto lo sguardo compiacente e benedicente delle solite toghe politicizzate”. Così, in una nota, l’on. Amedeo Laboccetta, presidente dell’associazione “Polo Sud”.

“Vale la pena – prosegue  – rimarcare che la ricostruzione di quei torbidi, così come raccontata nel mio libro, non ha mai ricevuto smentite. In compenso non ricevette neppure l’attenzione che avrebbe meritato per le gravissime e circostanziate accuse che sollevava. Evidentemente (e comprensibilmente) gran parte della stampa preferì non disturbare il manovratore del Quirinale. Oggi, però, sarebbe assurdo insistere nella strategia del silenzio. Tanto più che Berlusconi e Napolitano non sono più tra noi. Avanti, dunque, sulla strada della verità per fare piena luce su quella che resta una delle pagine più imbarazzanti e buie della nostra storia repubblicana. Insomma se non ora, quando?”, conclude Laboccetta.

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