Sguardo al futuro, visione, politiche per i giovani: questi sono stati i grandi nuclei tematici che hanno caratterizzato Fenix, la quattro giorni organizzata da Gioventù Nazionale a Roma, che ha visto la partecipazione delle più alte cariche dello stato. Tra i tanti dibattiti e i tanti temi trattati, uno dei più inerenti alle tematiche del futuro è sicuramente quello sulla famiglia e sulla natalità. Ne ha parlato Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, intervenuta durante il panel “Coordinate per portare in alto la famiglia e la natalità”.
Un problema molto delicato, che richiede rapidi interventi di risoluzione, in difesa delle mamme, delle donne con carriera lavorativa e delle famiglie. I numeri sono chiari: l’Italia vive un forte calo della popolazione legato al triste dato del deficit demografico, che lo scorso anno ha visto circa mezzo milione di morti in più rispetto alle nascite.
“A rischio sono le basi dell’umano” ha ammonito dal palco di Fenix il ministro Roccella, che ha sottolineato la carenza in Italia di una sana cultura della natalità: “Quello che manca è una cultura che accompagni questi bisogni, a difesa della vita e dell’umano. C’è un paradosso demografico: chi raggiunge il benessere non fa figli”. Controverse poi le parole sulla cura degli animali domestici: “Durante il Covid sono stati garantiti di più i diritti degli animali che quelli dei bambini. Questo tentativo è sintomo di un desiderio che evidentemente c’è, di affettività e famiglia, ma che viene trasferito sugli animali o sui cagnolini”. Varie critiche sono seguite sui quotidiani italiani, alle quali Roccella ha risposto tramite i suoi profili sociali: “Vorrei una società in cui i cani e i gatti sono affetti “di casa” ma in case più vive e popolate di persone. Non sarebbe stato difficile capirlo, se solo non si fosse animati dalla volontà di equivocare tutto a tutti i costi”.
A conclusione, il Ministro ha sottolineato la centralità del tema della natalità nell’operato del governo Meloni: “La prima cosa che ha fatto questo governo – spiega – è stato rimettere al centro questo problema, parlando di famiglia e natalità, che erano parole completamente cancellate. Abbiamo messo al centro mutui agevolati per le giovani coppie, la riduzione dell’Iva su prodotti di prima infanzia. Serve – infine – un coinvolgimento di tutti gli attori in gioco”.