In occasione della presentazione del fascicolo ‘’Holodomor, cronaca e storia di un genocidio’’ abbiamo intervistato Victor Hamotskyi, Console Generale di Ucraina nella città di Napoli.
Perché è importante ricordare oggi ad 85 anni di distanza una tragedia come l’Holodomor?
L’Holodomor è stata una carestia creata artificialmente per mano di Stalin negli anni 1932-1933. È stato il metodo con cui all’epoca Stalin ha voluto punire il nostro popolo e le sue aspirazioni di indipendenza. Oggi lo abbiamo ricordato: è stato un evento di solidarietà ma anche di analisi del presente che non manca di legami con gli anni 30 perché secondo me la natura dei regimi autoritari non muta. Ancora adesso in Europa ci sono tante minacce alla democrazia, al benessere, ai diritti umani. Ricordare in questo caso significa anche essere uniti nell’affrontare le sfide oggi presenti in Europa. Abbiamo bisogno di unire ogni sforzo per combattere chi minaccia la stabilità in vari modi.
A proposito delle minacce attuali, qual è la posizione del Governo ucraino date le ultime tensioni che ci sono state con la Russia nel Mare di Azov?
Noi abbiamo chiesto alla Comunità Internazionale di condannare ciò che hanno fatto i russi. La posizione dell’Unione Europea, del Parlamento Europeo e della Nato è stata ferma e chiara. C’è dunque l’appoggio delle organizzazioni internazionali nei confronti dell’Ucraina ma a questo punto c’è bisogno di ulteriori atti concreti: aumento della presenza della flotta NATO nel Mar Nero ed il proseguimento delle sanzioni economiche imposte da Bruxelles contro Mosca. Solo attraverso questa sanzioni si può far sedere al tavolo dei negoziati il signor Putin. Contiamo dunque sul senso comune per una soluzione diplomatica e pacifica della situazione. Voglio sottolineare che i media italiani-ad esempio-parlando dell’Ucraina parlano di crisi quando tutti i media internazionali utilizzano la definizione di aggressione militare da parte della Russia. Le cose vanno chiamate per ciò che sono. Per questo siamo grati ai paesi esteri che ci hanno sostenuto e che intraprendono azioni concrete poiché le minacce nei confronti dell’Ucraina e la guerra della Russia nei nostri confronti comprendono ormai anche l’attività di guerra ibrida la quale è già arrivata in Occidente e di cui si sente parlare sempre più spesso anche a livello istituzionale.