Turchia, attentato ad Ankara rivendicato dal PKK

Ieri in mattinata nella capitale turca di Ankara si è verificato un attentato contro il ministero degli Interni.

In un primo momento un uomo, probabilmente armato, è uscito di corsa da un’auto arrivata presso la sorveglianza all’entrata del ministero e si è fatto esplodere. Quasi in contemporanea un secondo uomo, uscito dalla stessa auto, ha puntato un’arma contro l’entrata del  ministero poco prima del verificarsi dell’esplosione.

Nello scontro sono rimasti feriti due agenti di polizia, mentre i due attentatori hanno perso la vita.

Un attacco kamikaze, che è stato immediatamente rivendicato dal PKK. Il partito dei lavoratori del Kurdistan è tornato ad uccidere.

“Questi vili attentatori non sono stati in grado di realizzare il loro obiettivo e mai ci riusciranno”, ha dichiarato il presidente Erdogan durante un discorso in occasione della riapertura dell’Assemblea parlamentare di Ankara.

Dall’Italia, il ministro degli esteri Antonio Tajani ha espresso vicinanza dopo l’accaduto: “Il governo italiano condanna con forza ogni forma di terrorismo ed esprime piena solidarietà alla Turchia”.

Durante la notte di sabato scorso in una nota il ministero degli esteri turco ha fatto sapere di “aver effettuato operazioni aeree contro obiettivi terroristici nelle regioni di Metina, Hakurk, Kandil e Gara nel nord dell’Iraq”. Nei raid “sono stati distrutti un totale di 20 obiettivi, costituiti da grotte, bunker, rifugi e magazzini” e “molti terroristi sono stati neutralizzati”.

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