Decreto Legge Energia: il Consiglio dei ministri stanzia 1,3 miliardi per famiglie e imprese

All’ordine del giorno del Consiglio dei ministri n. 51 della XIX legislatura, tra le altre materie affrontate, si è discusso riguardo alla necessità di varare “Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio, nonché proroga di termini normativi e di versamenti fiscali”.

Passaggio importante quello di quest’oggi a Palazzo Chigi, perché precursore di successivi incontri che porteranno alla definizione della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza, che in sostanza, porrà le basi per la Legge di Bilancio del 2024.

La riunione tenutasi questo pomeriggio a partire dalle 16:00 è durata poco meno di un’ora. Il governo ha stanziato risorse per un ammontare complessivo di 1,3 miliardi di euro, volti principalmente a sostenere le difficoltà di famiglie e imprese nei confronti del caro energia e dell’incremento dei prezzi dei beni di prima necessità.

Primo intervento da evidenziare, l’approvazione del c.d. nuovo bonus benzina. Si tratta di un contributo una tantum di circa 80,00 euro, di cui potranno beneficiare i soli possessori della carta acquisti spesa che è stata distribuita durante l’ultimo periodo estivo. Si tratta di tutte quelle famiglie che hanno presentato un modello Isee che risulti essere inferiore ai 15 mila euro annuali. Dalla misura saranno però esclusi quei nuclei familiare che beneficiano già di altri tipi di sussidio, quali ad esempio la disoccupazione e il reddito di cittadinanza, compresi i successivi ed eventuali sostituti di quest’ultimo. In realtà, l’intento iniziale era quello di allargare la platea dei destinatari e anche la consistenza del contributo, ma la ristrettezza del budget a disposizione dell’esecutivo ha portato a dover ridimensionare questo obiettivo. In sostanza, la cifra stanziata per i possessori della social card, potrà essere impiegata solo ed esclusivamente per l’acquisto di carburanti. Le cifre del provvedimento che è parte del dl energia si aggirano intorno ai 100 milioni di euro, ripartiti tra circa 1,3 milioni di famiglie che appunto già detengono la carta acquisti “Dedicata a te”.

Altro intervento molto atteso era la proroga delle misure che hanno aiutato famiglie e imprese ad affrontare il caro bollette. E’ per questa necessità che l’esecutivo si è adoperato a reperire le risorse necessarie ed inserire il provvedimento nel corpo del dl approvato quest’oggi. Viene dunque scongiurata l’ipotesi della scadenza dei bonus cui i cittadini avevano beneficiato finora. Il 30 settembre non cadranno gli aiuti che il governo aveva disposto a favore di famiglie e imprese sulle bollette dell’energia, perché nel Consiglio dei ministri n. 51 è stata deliberata una proroga per un ulteriore trimestre. In sostanza, per quanto riguarda le fatture relative alla fornitura di gas, viene confermato l’azzeramento della voce di spesa in bolletta relativa agli oneri di sistema; inoltre, il valore dell’iva sarà ancora del 5% e non invece del 10%, come previsto prima dell’intervento originario del governo. Sulla misura è intervenuto anche il titolare del dicastero dell’ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, il quale ha lasciato intendere che fino a dicembre 2023 continueranno le valutazioni sull’efficacia del provvedimento che oggi è stato prorogato, ma la volontà del governo è quella di estendere l’orizzonte temporale della misura anche all’anno venturo. In definitiva, il costo per l’erario di questa misura è stimato in circa 628,62 milioni di euro per l’anno 2023. Come si evince dalla bozza del decreto portato al tavolo del Consiglio dei ministri di quest’oggi, “la disposizione si applica anche alle forniture di servizi di teleriscaldamento nonché alle somministrazioni di energia termica prodotta con gas metano in esecuzione di un contratto di servizio energia”. In questo caso, l’esborso per le casse dello Stato è “valutati in 41,46 milioni di euro per l’anno 2023”.

Terzo importante intervento per sostenere la spesa di famiglie e imprese nei confronti del caro energia è il c.d. bonus sociale bollette luce e gas. Dal punto di vista finanziario si tratta della misura più onerosa a cui ha dovuto far fronte l’esecutivo. Il provvedimento in questione rappresenta uno sconto sulle bollette dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua al quale hanno diritto le famiglie che si trovano in condizioni di difficoltà economica. La Legge di Bilancio varata lo scorso anno aveva già introdotto un’importante novità per le condizioni in cui versano le persone meno abbienti, modificando il tetto limite di reddito che non deve essere superato per ottenere il beneficio, che aumenta dai 12.000 del 2022 a 15.000 euro nel 2023. Elemento importante di questo sconto è il suo carattere automatico, nel senso che non c’è bisogno di alcuna richiesta da parte dei soggetti interessati, giacché, viene applicato direttamente sulle bollette di luce e gas in base ai dati a disposizione di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia e Reti e Ambiente, e dell’INPS. Inoltre, per allargare le maglie dei soggetti beneficiari e secondo i criteri stabiliti dal legislatore, tra gli altri, gli aventi diritto a ricevere il bonus sociale sono anche: le famiglie numerose, con almeno 4 figli a carico; i cittadini che possono rimanere in vita solo grazie all’utilizzo di apparecchiature elettromedicali.

Infine, sul tema dell’energia c’è anche la questione che riguarda il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero, con un orizzonte temporale che vede la sua data di scadenza al 10 gennaio del 2024. Anche in vista di questo importante appuntamento il governo sta valutando di attuare una proroga dei termini, date le incertezze del quadro geopolitico, con tutto il portato di conseguenze sui prezzi dell’energia che potrebbero ulteriormente gravare sui budget di famiglie e imprese.

Nel decreto legge dedicato alle misure urgenti per far fronte alle difficoltà di famiglie e imprese, il governo ha introdotto anche una misura a favore dei commercianti ingarbugliati nella selva oscura degli scontrini non regolarmente emessi. Trattasi di una sorta di sanatoria, a cui parte dell’opinione pubblica ha attribuito il titolo di “pace fiscale”, visto e considerato che l’obiettivo del governo è di provvedere alla regolarizzazione di queste situazioni pendenti con il pagamento integrale entro il 15 dicembre 2023 ad opera dei soggetti in difetto, i quali però, potranno beneficiare di uno sconto. La finestra temporale fa riferimento alle violazioni che si sono verificate dal primo gennaio 2022 al 30 giugno 2023.

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