Napoli, il Generale Antonio de Vita assumerà il comando dell’Interregionale Carabinieri “Ogaden”

Napoli. Il Generale di Corpo d’Armata Andrea Rispoli prossimo ad assumere un nuovo importante incarico a Roma. Al suo posto arriva il pari grado Antonio de Vita, attuale comandante della Legione Carabinieri Lazio. Un avvicendamento quasi contemporaneo nelle forze dell’ Ordine a Napoli, con l’arrivo del nuovo questore.
Dopo la nomina di Maurizio Agricola al vertice della questura di Napoli, il Comando dell’Interregionale Carabinieri “Ogaden” con sede a Napoli, verrà assunto dal Generale di Corpo d’armata Antonio de Vita, attualmente comandante della Legione Carabinieri Lazio.
Il generale Andrea Rispoli, sarà destinato ad un prestigioso incarico a Roma capitale.
Il Generale  Antonio de VITA, nel corso della sua carriera nella linea territoriale di comando, è stato già Napoli, al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dal 1997 al 2002, dove ha diretto importanti attività investigative di contrasto alla criminalità organizzata, tra le quali emergono in particolare quelle contro i clan “Giuliano di Forcella” e l’Alleanza di Secondigliano, e l’arresto di latitanti di spicco tra cui Gennaro Sacco.
Sotto la guida del generale de Vita, i carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, hanno inflitto nel settore delle indagini patrimoniali, durissimi colpi anche ai clan dei “maranesi”: “Polverino e Nuvoletta”. Dopo un periodo trascorso a Napoli, è stato trasferito a Torino.
Nel capoluogo piemontese si è occupato di eventi di grande rilevanza per l’ordine pubblico, come le Olimpiadi Invernali del 2006 e le manifestazioni promosse dai movimenti NO TAV contro la realizzazione dell’Alta Velocità, caratterizzate da forti momenti di tensione.
Da Comandante Provinciale di Torino, dall’11 ottobre 2006 al 30 ottobre 2011, ha avviato e coordinato le investigazioni nell’inchiesta Minotauro, conclusasi con l’arresto di 142 persone e la condanna in giudicato di oltre cento appartenenti alla ‘ndrangheta calabrese ramificatasi in Piemonte, documentando per la prima volta la presenza e l’operosità delle mafie meridionali in quella Regione.
Dal 31 ottobre 2011 al dicembre 2013 è stato Capo Ufficio Personale Brigadieri, Appuntati e Carabinieri del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri; dal dicembre 2013 al 21 settembre 2014 Capo Ufficio del Capo di Stato Maggiore del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri.
E’ ritornato a Napoli, al vertice del Comando Provinciale, dal 22 settembre 2014 al 6 settembre 2016, dando un forte impulso alle indagini per contrastare i clan di camorra e il narcotraffico, conseguendo importanti risultati con la cattura di trenta latitanti di altissimo profilo criminale, tra i quali Umberto Accurso del clan “Vanella Grassi”, ricercato per omicidio ed associazione mafiosa e sospettato, inoltre, di essere il mandante del raid contro la caserma di Secondigliano.
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