Svegliati Sinistra: presentazione libro Provenzano e opinione di Marco Sarracino (PD) sul futuro della Sinistra Italiana

Svegliati sinistra! È questo, sostanzialmente, il monito che Giuseppe Provenzano, autore del libro La sinistra e la scintilla. Idee per un riscatto, edito da Donzelli, invia alla sinistra italiana, sempre più imbevuta di prospettive ed idee liberiste, finita all’angolo perché non ha saputo più infiltrarsi nelle fratture che si sono aperte in seno alla società e sanarle in un’ottica di giustizia sociale. Per farlo, è indispensabile, prima di ogni altra cosa, che metta in discussione se stessa, quello che è stata, per, poi, iniziare a riprendere i fili di una storia politica e sociale che, per lo stesso Provenzano, non è ancora finita. Non è finita, nonostante, negli anni, la sinistra si sia spostata verso il centro, quasi appiattendo quei temi e quelle sfide che l’hanno caratterizzata e differenziata dalla destra.

Provenzano, classe 82, vice-direttore dello SVIMEZ, ha delle proposte per un possibile riscatto della sinistra, che deve ripartire da una posizione politica che veda, da un lato, il rafforzamento dello Stato, dall’altro, una rifondazione dell’Europa e dell’europeismo.

Il libro di 224 pagine sarà presentato a Milano il 5 aprile, alle 18.30, presso la Camera del Lavoro della CGIL e a Napoli il 29 marzo, alle ore 17.30, alla Fondazione Premio Napoli. sita nel Palazzo Reale di Piazza del Plebiscito. A Napoli, insieme con l’autore, moderati da Simona Brandolini del Corriere del Mezzogiorno, ci saranno Ernesto Paolozzi, Marco Rossi Doria, Isaia Sales e Marco Sarracino. A quest’ultimo, da poco nominato nella Direzione Nazionale del PD targato Zingaretti, il nostro giornale ha posto alcune domande sulla sinistra, sul futuro di questa e sul PD.

Ritorna sovente la parola sinistra. Cos’è, per lei, la sinistra? Mi fa due esempi di temi di sinistra? Il PD può essere un partito di sinistra?

«La sinistra è lo strumento grazie al quale si cambiano i rapporti di forza nella società. Il PD deve tornare ad essere la sinistra in Italia e in Europa. Due temi su tutti: costruire un paese in cui, oltre ad essere redistribuite le ricchezze, vengano redistribuite anche le opportunità, facendo tornare centrale quel famoso ascensore sociale che ormai sembra essere scomparso, soprattutto al Mezzogiorno. Inoltre, il PD deve tornare ad essere il partito del lavoro, di qualità, con i giusti salari, provando a ridurre la disoccupazione, specie giovanile, che nega il presente e il futuro alla mia generazione».

Benché qualcuno voglia vedere positivamente il risultato, il PD ha perso anche in Basilicata, dopo l’Abruzzo e la Sardegna, e la sconfitta è ancora più significativa considerando che il centrosinistra amministrava la regione da un quarto di secolo. «Dovremmo rassegnarci alla sconfitta?» si chiede l’autore del libro, rispondendo lui stesso che «Il destino non è segnato, la storia non è finita». Dunque, le chiedo, ritornerà il tempo del PD al governo nazionale e alla guida di molte delle regioni perse?

«Il tempo di un PD forte e vincente ritornerà se il gruppo dirigente del partito avrà l’umiltà e la capacità di analizzare con parole di verità cosa siamo stati e cosa abbiamo rappresentato in questi anni. La crisi della sinistra ha ragioni profonde, imputabili ad uno scenario internazionale nel quale è chiaramente mancato un pensiero radicale e riformista che provasse ad arginare l’aumento indiscriminato delle diseguaglianze economiche e sociali. Viviamo oggi in un mondo nel quale prevale la paura e l’incertezza per il futuro. In Italia, la situazione non è diversa: ci troviamo dinnanzi ad un governo che mette in discussione i nostri basilari modelli di convivenza. Il compito del PD è organizzare una opposizione dura ma soprattutto di rappresentare una alternativa larga e plurale con un gruppo dirigente finalmente credibile. L’effetto Zingaretti va trasferito assolutamente nei territori: in Basilicata, noi eravamo visti come l’establishment, e più che un voto a sostegno della Lega, c’è stato un voto contro il PD. Ora tocca a noi far uscire il partito dall’isolamento politico nel quale si trova».

È finito il tempo del centrosinistra con o senza il trattino?

«La polemica sul centrosinistra con o senza trattino appartiene ad un’epoca storica che non ho neanche vissuto. È finito il tempo di questa polemica. È cominciato un dibattito sulla radicalità di un nuovo impianto valoriale e culturale della sinistra». 

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