Quattro pagine di documento più due emendamenti di contrarietà all’autonomia differenziata promossa dalle regioni Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna. L’ordine del giorno di ieri del Consiglio Comunale di Napoli presentato dal presidente dell’assemblea cittadina Sandro Fucito, ha visto la quasi unanimità dell’aula a sostegno della mozione. Unica eccezione il consigliere Vincenzo Moretto (Lega) che per coerenza con la sua appartenenza partitica, dopo la personale dichiarazione di voto ha lasciato l’aula.
Con 32 presenti su 40, la seduta è iniziata con la lettura da parte del presidente Fucito di un documento firmato da Domenico Tuccillo, presidente di Anci Campania, il quale rivolgendosi all’aula consiliare: <<Apprezza l’iniziativa messa in campo dal Consiglio Comunale. Anci Campania auspica che essa preluda ad iniziative simili di altri consigli comunali della Campania. Come è noto, è stata finora una chimera la perequazione in favore dei territori con minore capacità fiscale e, allo stesso modo, è stato disatteso l’articolo 117 della Costituzione che stabilisce i livelli essenziali delle prestazioni (lep) garantiti sull’intero territorio nazionale. Ora assistiamo a questo intollerabile strappo. I Comuni del Sud […] finiscono per essere l’anello più debole della catena istituzionale che punta a privilegiare i territori ricchi del Nord. Ha ragione chi dice che siamo alla fiera degli egoismi e che si rischia di compromettere l’unità del Paese.>> Tuccillo ha inoltre scritto al a Roberto Fico, presidente della Camera ricordando che: ‘’Si tratta di riannodare i fili della democrazia coinvolgendo tutti gli enti locali. Anci Campania continuerà a fare la sua parte’’ ha dichiarato.
La seduta, alla presenza del sindaco De Magistris, però non inizia nei migliori dei modi: l’atmosfera è tra la solennità di una passerella istituzionale e una reunion goliardica. ‘’Il testo ha refusi e qualche mancanza’’ dichiara subito il presidente Fucito. Neanche il tempo di iniziare le dichiarazioni di voto che la consigliera Marta Matano del Movimento 5 Stelle, si infortuna alla mano per una caduta. Prontamente soccorsa dai colleghi, solo a quel punto possono finalmente iniziare gli interventi dei capigruppo e dei consiglieri. Prende la parola per primo Mario Coppeto (Napoli in Comune e Sinistra) che tiene a precisare ‘’ la centralità del Consiglio Comunale in questo momento diventa fondamentale.’’
L’unico non firmatario del documento, Vincenzo Moretto della Lega ricorda il voto popolare e democratico che ha preceduto le richieste di autonomia delle regioni settentrionali: ‘’ Va precisato che siamo di fronte al rispetto di un referendum. Non possiamo ancora parlare di riforma.” Entra poi negli aspetti tecnici dei costi di un’eventuale autonomia: ”Vorrei puntualizzare alcuni punti. Ieri il MEF ha chiuso la prima istruttoria di alcuni dei punti che lei hai sottolineato tra cui il ricalcolo sui costi storici. Oltre che la questione dell’istruzione: in una prima fase la regione godrà delle stesse risorse destinate alla scuola. Negli anni successi la spesa sarà ricalcolata sul Pil procapite. Ed entro i 5 anni sono calcolate sui fabbisogni standard di ogni territorio. Sulla fiscalità, Iva, Irpef, accise, il meccanismo è confermato in base ai sensi dell’art.119. Dunque non intendo proseguire questi lavori.’’
Marta Matano del M5S, alleato di governo della Lega, si dichiara sostenitrice convinta della mozione consiliare poiché l’autonomia differenziata danneggerebbe il Mezzogiorno: ‘’No a cittadini di serie A e serie B. Come evidenziato dai parlamentari napoletani, la proposta della Lega è incostituzionale. Il calcolo dei fabbisogni standard non può dipendere dalla capacità di gettito fiscale delle regioni che vogliono l’autonomia. Il M5S è favorevole ad un progetto di autonomia solo se non andrà a discapito di un patto cooperativo tra regioni. Vengono toccate le regioni del Sud ma anche del centro-nord. Per un corretto conteggio fabbisogni standard bisogna passare dalla commissione appositamente istituita alla quale però deve ancora essere nominato un presidente.‘’
Andrea Santoro per Fratelli d’Italia anche lui ha appoggiato il documento consiliare:”la mozione è una sintesi importante tra diverse forze politiche per difendere l’interesse delle regioni meridionali e dell’Italia stessa. Se questo processo andrà avanti, è un velato tentativo di secessione e di spaccare quell’unità nazionale che è costata tanto alle regioni meridionali. Sbaglia chi si arrocca dietro le posizioni delle regioni del nord, che in questo modo possono conservare le ricchezze. È una visione miope, limitata. Ci auguriamo un’inversione di tendenza con più investimenti reali nelle nostre regioni.”
Elena Coccia del gruppo Napoli in Comune tiene a precisare che ”nel documento che ho letto e approverò. Avrei preferito che ci fosse anche scritta una parola che è quella di paradigma neoliberista”.
E poi il turno della maggioranza comunale con Eleonora De Majo di DemA la quale cita Polibio e attacca la Lega:’’ Siamo in una fase storica di enorme buio, le città alzano la testa, decidono di rispondere in maniera autonoma e partecipate alle politiche di questo governo nazionale. Il consigliere Moretto parlava di un voto democratico, sì ma hanno votato i cittadini di Veneto e Lombardia. Forse il referendum dovremmo farlo in tutta italia. Dato che con questa proposta queste regioni avrebbero 20 miliardi in più da spendere sui loro territori. Siamo soddisfatti come gruppo DemA dato il livello di condivisione tra le diverse forze politiche.’’
Arriva poi il turno dell’intervento dei dem con Aniello Esposito del Partito Democratico. Il quale però viene introdotto dal presidente Fucito con il soprannome di Bobbò, scatenando l’ilarità del Aula oltre che qualche timida protesta di ritorno ad un comportamento più istituzionale. Esposito annuncia il voto positivo del Partito Democratico e definisce il regionalismo differenziato:‘’ Atto discriminatorio sulla pelle dei cittadini accentuando discriminazioni tra cittadini nord e sud. Ci sarebbe un aumento di questo gap. Questo è un atto che riuscirà a mettere d’accordo 39 consiglieri su 40.Ringrazio l’apertura dei consiglieri comunali dei 5 stelle. Questa è una cosa che mette insieme la sinistra.’’
Anche David Lebro (La Città) si dice contrario alle richieste di autonomia, soffermandosi sul tema dell’istruzione. Hanno appoggiato la mozione anche Guangi di Forza Italia e Frezza del gruppo Misto. Ha concluso la seduta il sindaco Luigi De Magistris, con una dichiarazione di plauso a tutte le forze politiche, definendo il documento dell’aula consiliare come dimostrazione dell’orgoglio partenopeo.