Sono indignato innanzi allo stupro della nostra identità perpetrato nell’isola d’Ischia.
Stamane mi trovavo su un bus – tra l’altro – fatiscente. Mi soffermo sul sedile e vedo un immagine stampata. Una piazza con una colonna. Ah, bene – ho pensato – abbiamo un monumento così bello in Campania e non lo sapevo. Poi mi scervello. Possibile che, da appassionato d’arte – ho pensato – mi sfugge questa piazza così bella. Qualcosa non tornava.
Guardo la marca del bus: Solarius, origine polacca. Subito collego. Dovete sapere che la Giunta campana ha “rimodernato” il proprio parco veicolare acquistando bus polacchi di seconda mano aventi già alle spalle 600.000 chilometri, il doppio di quelli che separano la terra dalla luna. E intanto a Bolzano acquistano bus a idrogeno coi fondi europei senza pesare eccessivamente sul proprio bilancio.
Bene. La conclusione? Sui sedili non c’è stampato il Vesuvio, non c’è stampata l’isola d’Ischia. Non c’è stampata piazza Plebiscito o la Reggia di Caserta o l’arco Traiano. Insomma, immagini che potrebbero stimolare – com’è accaduto con me – la fantasia del turista, con finalità di marketing territoriale. Niente di tutto questo.
L’immagine rappresentata sui sedili dei bus rappresenta la colonna di Sigismondo, situata presso una celebre piazza di Varsavia, Polonia appunto. È così che si fa turismo? Gli isolani dovrebbero pretendere lì sopra il castello aragonese o la chiesa del soccorso o la coppa di nestore!
Spero che i Sindaci si facciano sentire.