Elezioni forensi | Fratelli d’Italia a Napoli invita al voto

Il Dipartimento cittadino per la “Giustizia” di Fratelli d’Italia si è riunito, in presenza del Coordinatore Cittadino Andrea Santoro, del dirigente nazionale Luciano Schifone e del responsabile del Dipartimento Carmine Ippolito, per decidere la posizione da assumere in vista delle elezioni dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. Si riporta di seguito la valutazione che unanimamente è stata decisa dagli avvocati partenopei schierati politicamente con Giorgia Meloni:

«Il ruolo e la funzione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, a tutela delle prerogative connesse all’esercizio delle attività degli operatori della giustizia ed a garanzia degli interessi pubblici affidati al governo di tale organismo, va preservato da ogni fattore di strumentale litigiosità idoneo unicamente a ledere l’immagine ed il prestigio dell’avvocatura. I requisiti di ammissibilità delle candidature attualmente sono regolati da un dettato normativo i cui scopi sono al di sopra di ogni possibile interpretazione equivoca.
Si tratta di scelta legislativa, in assoluto, non condivisa da questo Dipartimento, ma che tende comunque a costituire un doloroso quanto necessario argine all’inammissibile consolidarsi di posizioni storicamente dominanti nella vita e nel funzionamento dell’organismo di autogoverno degli avvocati.

Vero è che il dettato normativo che disciplina i requisiti di ammissibilità delle candidature è ambiguo per quanto attiene l’applicazione transitoria dei nuovi meccanismi di legge.

Deve ritenersi, pertanto, ancor più auspicabile che gli scopi di apertura al pluralismo delle rappresentanze dell’avvocatura siano, in tale delicatissima fase, conseguiti per effetto di un motu proprio della classe e di una consapevole scelta degli iscritti, superando tutte le più o meno plausibili interpretazioni praticabili cui il testo della legge si presta.

L’Ordine Forense è un ente pubblico cui sono affidate fondamentale attribuzioni istituzionali. L’ esercizio di tali poteri ordinistici, in uno stato di diritto, impone scelte sempre ispirate ad un etica pubblica il cui perseguimento non può apprezzarsi mai disgiunto dall’ossequio stabilito dagli scopi e dai principi stabiliti dalla legge.
Per tale considerazione pur non volendo entrare nel merito giuridico della interpretazione della sentenza della Cassazione nonché del  DL n 2 del 11.01.19, questo Dipartimento ritiene opportuno rafforzare la risposta alla diffusa esigenza di ampliare spazi di pluralismo nella rappresentanze consiliare dell’Ordine Forense. Per questi motivi si invitano i colleghi a partecipare al voto».

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